VIAGGIO
LIBIA E TUNISIA DAL 6 APRILE 2007 AL 4 GIUGNO 2007
GIRO
IN LIBIA dal 8 al 20 aprile in gruppo con altri 6 equipaggi, viaggio
organizzato dall'Agenzia Camper e Giramondo.
GIRO
IN TUNISIA dal 21 aprile al 4 giugno organizzato da noi, con il solo
rientro in traghetto prenotato dall'Agenzia.
MEZZO:
DUERRE START 303 SU FORD 330L (lungh.
m. 6,60- altezza m. 3,40)
TRAGHETTO:
EXCELSIOR GRIMALDI GNV da Civitavecchia a Tunisi La Goulette e
ritorno.
KM
TOTALI: 8044 di cui 954 in Italia, 2970 in Libia e 4120 in Tunisia
COSTO
MEDIO GASOLIO LIBIA: 0,11 euro, TUNISIA: 0,46 euro
DINARO
LIBICO:1LD=0,58 euro DINARO
TUNISINO:1TD=0,584 euro
CARTINE:
Libia, FMB Bologna - Tunisia, 744 Michelin Guida
Lonely Planet per TUNISIA e LIBIA
GUIDE
Turistiche:In
Libia avevano guide locali che parlavano quasi sempre italiano.
In
Tunisia abbiamo preso alcune volte guide locali, rivolgendoci ai
Syndacats d'Initiative oppure accentando l'offerta di chi ci si
proponeva, in genere parlano bene francese e qualcuno anche un po'
italiano. Il livello di informazioni fornite non è omogeneo,
conviene prima parlarci un po' e contrattare il tipo di visita.
TELEFONO:In
Libia i cellulari prendevano solo in pochi posti, nei pressi dei
centri più grandi; quando c'era campo si riusciva, secondo il tipo
di telefono o di contratto, a telefonare o perlomeno a mandare
messaggi.
In
Tunisia la copertura GSM è pressoché totale, anche nei posti più
sperduti eravamo sempre raggiungibili.
SOSTE
in Tunisia: Quando è stato possibile abbiamo preferito sostare in
campeggio, soprattutto per poter avere sia la comodità dei servizi
(anche se a volte utilizzati solo per carico e scarico) che la
possibilità di mettere fuori tavolo, sedie e quant'altro. I prezzi
dei campeggi sono molto vari, come servizi forniti: abbiamo pagato comunque da un massimo
di 18 ad un minimo di 7 dinari con allaccio luce.
Abbiamo
anche sostato in parcheggi custoditi a pagamento con una spesa dai 10
ai 5 dinari e altre volte in sosta libera sempre chiedendo se era
possibile o se c'erano problemi.
Per
la Tunisia abbiamo chiesto informazioni all'ufficio del Turismo
Tunisino a Milano ma il materiale inviatoci, soprattutto l'elenco dei
campeggi (ne conteneva solo sette, fortunatamente ce ne sono di più)
è stato molto deludente. Anche la maggior parte degli enti turistici
locali non fornisce informazioni utili al turista “faidate” ma
solo patinati dépliant delle varie località. La maggior parte delle
notizie per organizzare il viaggio le abbiamo trovate su internet,
consultando anche diversi resoconti di viaggio di altri camperisti.
LIBIA
6
aprile 2007
- Partiamo dopo le 20 da Civitavecchia con gli altri del gruppo. Cena
al self service di bordo, quattro chiacchiere e poi a nanna.
7
aprile 2007
- Ancora in navigazione, sosta di qualche ora a Palermo senza
possibilità di sbarco. Passiamo il tempo con gli altri camperisti:
alcuni hanno già fatto viaggi organizzati altri, come noi, di solito
viaggiano da soli ma per questioni logistiche e di costi hanno
preferito il giro in gruppo. In serata arriviamo a Tunisi, siamo in
ritardo e, tra operazioni di sbarco e dogana, si fa notte. Primo
inevitabile cambio di programma, per non viaggiare di notte, si dorme
a Tunisi La Goulette nel grande parcheggio a lato del forte Borjel
Karrak. Ci sono anche equipaggi di altri tour, molti infatti
approfittano della vacanze pasquali per visitare zone che d'estate
sono troppo calde.
8
aprile 2007
- Ore 7 montati i CB, che per motivi doganali avevano smontato, si
parte. La giornata non è molto bella e tra Sousse e Kerker ci coglie
anche … la nebbia e dai CB partono le battute, soprattutto rivolte
all'equipaggio di Pizzighettone incolpato di essersi portato dietro i
cumuli nebbiosi! Certamente non ci sembra una mattinata africana ma,
ci consoliamo, pensando che il paesaggio in questa zona è molto
piatto e non ci perdiamo molto. Sosta pranzo dopo Mahres in un
piazzale, vicino ad uno dei tanti locali che fanno pecora alla brace.
Sono decisamente caratteristici: la merce è presentata sia cruda
(viva o morta) che cotta. Fa effetto vedere le povere bestie vive, in
attesa... accanto alle loro compagne ormai cucinate. Qualcuno si fa
tentare e si gusta l'abbacchio tunisino. Noi preferiamo lasciar
perdere...
Il
viaggio prosegue e finalmente arriviamo al confine libico. Abbiamo
guidato per 10 ore tra mattina e pomeriggio, sono solo 600 km ma
molto trafficati. Lunga attesa in dogana, poi cambio moneta e
montaggio targhe libiche.
Alle
22 e 30 siamo finalmente in un parcheggio custodito a Zuwarah. Con
noi ora ci sono, oltre all'organizzatrice del tour, anche la guida e
il poliziotto libico. Ceniamo ognuno sul proprio camper e dopo, per
festeggiare la Pasqua, ci scambiamo giusto qualche ovetto, siamo
tutti decisamente stanchi e l'apertura
colombe
è rinviata.

10
aprile 2007
- Ghadames, mattinata in visita al piccolo museo e alla splendida
città vecchia con i suoi vicoli, le piazzette, la sorgente e i
giardini.
11
aprile 2007 -
Partenza alle 7,30. In un giorno e mezzo dobbiamo fare circa 950
km. per arrivare al campeggio di Thekerkiba. Ancora strada piatta
con paesaggio di terra che sembra “tostata”. Sosta lungo il
percorso per raccolta fossili (conchiglie a chiocciola e qualche
bivalve) lungo una pista di terra riportata che corre parallela alla
strada.
Poi
comincia la nostra piccola odissea-gasolio:
troviamo ben tre distributori completamente a secco e, visto che
nessuno aveva pensato a farci riempire le taniche di scorta, siamo
costretti a fermarci (qualcuno è già in riserva) in attesa che,
tramite l'agenzia, ci arrivino i rifornimenti. Qualcuno, noi
compresi, preferirebbe tentare andando ancora avanti al prossimo
paese ma la guida e il poliziotto non sono d'accordo. Sembra non
possano sapere se il prossimo distributore abbia o meno il gasolio
quindi nel dubbio si deve restare al posto di blocco. Sembra
incredibile, a quanto pare non era mai successo ma, nel paese del
petrolio, restiamo senza carburante. In serata arrivano i fusti di
gasolio (da Sebha) e con la buona volontà di tutti si fa il pieno. Domani
si partirà presto per recuperare il tempo perduto.
Prima
di piazzarci al campeggio di Thekerkiba visitiamo i deludenti resti
dell'antica città dei Garamanti. Il campeggio di Thekerkiba è
piuttosto carino, ai piedi delle dune e offre qualche confort:
doccia, luce, telefono e un piccolo baretto-ristorante.
Cena
all'aperto poi iniziamo i preparativi: zaini, tenda etc. ...domani ci
aspetta il deserto.
13
aprile 2007
- Alle 8 le jeep sono pronte e già caricate, si parte. La nostra
carovana è ora composta di 5 jeep più un pickup con cucina da
campo. Gruppo composto da: cinque autisti, 1 tuareg capo carovana, 2
cuochi, Adel la guida libica, Hassan il poliziotto, Sara
l'accompagnatrice dell'agenzia e poi ... i 14 intrepidi camperisti che,
lasciati i comodi mezzi, tornano (per qualcuno è invece la prima
volta) a fare i tendisti. Ci aspettano 250 km di asfalto prima di
arrivare alle piste e di entrare nel Parco Naturale del Jebel Acacus.
Prima tappa forzata ad Ubari, cambio gomma bucata (lo stesso mezzo
bucherà altre due volte!), ne approfittiamo per acquistare la stoffa
per il turbante tuareg (ashaersh).
Sosta
prima dell'ingresso al parco, in un locale vicino alla cittadina di
Al Uwaynat, per il pranzo preparato dai nostri cuochi. Cominciamo
così a sperimentarne la cucina, molto semplice ma buona: insalatone
di verdure, legumi, tonno, uova.
Dopo
ancora alcuni km di strada piatta si entra finalmente nel parco,
l'orizzonte cambia e si movimenta: iniziano le formazioni rocciose di
basalto, circondate dalle sabbie e dai pianori dagli incredibili
colori rossastri. La formazione rocciosa detta “il dito” segna
per noi l'ingresso in un paesaggio unico, che ci fa presto
dimenticare la noia e la monotonia del percorso fatto per arrivarci.
Fa piuttosto caldo e soffia un vento soffocante da sud ovest; verso
sera arriviamo in un bell'anfiteatro creato dalle rocce che
contornano una piccola valletta sabbiosa. Giusto il tempo di ammirare
i colori del tramonto e poi si inizia a montare il campo, mentre i
cuochi pensano alla cena: ciorba, couscous e macedonia in scatola. Ci
eravamo preparati ad avere notti fredde invece il caldo soffocante
continua anche in notturna. Verso le tre di notte non resisto,
scorpioni o no, devo uscire dalla tenda. Passeggiatina in notturna
con mio marito poi, un po' più rinfrescati, si torna a dormire.
14
aprile 2007
- Sveglia verso le 7, si smonta il campo, si fa colazione e poi in
marcia: un breve tratto a piedi fino alle prime incisioni rupestri.
Nel
corso della giornata, percorrendo con le jeep piccole valli e grandi
pianori rocciosi, vedremo molte altre incisioni soprattutto
raffiguranti gli animali (giraffe, elefanti, dromedari) che un tempo
popolavano la regione. Ci sono anche incisioni di figure umane e di
attrezzi, compreso il famoso carro dei Garamanti; Adel la guida ci
illustra i vari periodi storici e le caratteristiche dei vari
graffiti.
Sosta
pedaggio ad una tenda per … pagare il biglietto per passare al
Grande Arco: una spettacolare formazione rocciosa. Il sole picchia e
il caldo si fa sentire, ma i nostri cuochi hanno messo i tavoli per
il pranzo all'ombra di una grande roccia. Le bevande sono tiepidine
ma va bene così, siamo nel deserto o no?
Ripartiamo
per l'esplorazione del parco ma, nelle ore più calde tra le 14 e le
16, l'interesse per le incisioni e i panorami rocciosi comincia ad
scemare. Man mano che passa il tempo solo più pochi intrepidi
scendono ad ogni sosta per fotografare, gli altri (me compresa)
scattano foto stando all'ombra della jeep. Pausa rinfrescante ad un
pozzo, per noi l'acqua non è potabile ma, mettere la testa sotto il
getto d'acqua, è meraviglioso!
15
aprile 2007
- Smontaggio campo, colazione, passeggiatina e poi si risale a bordo.
Ci
aspettano ancora altri siti dove ammiriamo incisioni di giraffe,
palme, struzzi, figure umane e scene rurali. Alcune sono decisamente
armoniose ed eleganti e riescono ad esprimere molto bene anche il
movimento, altre sono decisamente più rozze; d'altronde hanno avuto
periodi molto diversi di realizzazione. Verso le 12 si ripassa dal
“dito”, stiamo ormai lasciando l'Acacus. Sosta pranzo ad Al
Uwaynat. Il piacere di bere nuovamente qualcosa di fresco non ripaga
certamente il fatto di aver lasciato le bellezze del parco... però
aiuta!

16
aprile 2007
- Con le jeep risaliamo le dune, alle spalle del campeggio e, subito
siamo circondati da sabbie di vari colori. Le dune presentano
gradazioni diverse dal giallo all'arancio al bianco dorato, secondo
le varie angolazioni con cui il sole le colpisce.
Prima
di pranzo ci concediamo un bagno nel lago: l'acqua è fresca, con
molta sabbia in sospensione, ha una salinità inferiore al Mar Morto
ma si galleggia moltissimo lo stesso. Nel pomeriggio ancora discese
fra le dune e corse sulle piste che, a tratti, sono coperte di
piccoli sassi neri, belli tostati.
Ultima sosta al lago Ummal Maa con splendide palme che vi si
specchiamo, ora fa decisamente molto caldo e neppure i venditori dei
banchetti di souvenirs ci smuovono dall'ombra. Alle 17 siamo in
campeggio, bisogna fare ancora qualche preparativo per domani.
Dovremo partire presto per avvicinarci il più possibile alla costa,
sarà una bella tappa.
17
aprile 2007
- Partenza ore 7, rifornimento gasolio, ritiro passaporti a Sebha (erano stati
consegnati per il visto di ingresso al parco), acquisto viveri e poi
inizia davvero la marcia di trasferimento.
Nulla
da segnalare sul percorso: noia totale. Breve sosta pranzo poi
riprendiamo a macinare chilometri, fortunatamente guidiamo tutti e
due ma ci si annoia sia a guidare che a fare il passeggero. Cerchiamo
di tenerci vispi con musica e chiacchiere, il CB è usato da Sara per
darci informazioni sulla strada (buca, sabbia, asfalto rotto, etc.) e
da noi tutti per comunicazioni di “servizio” e non. Insomma tra
una battuta e un'informazione i km passano. Viaggiamo anche un'ora
buona dopo il tramonto perché il poliziotto vuole fermarsi per la
notte solo ai posti di blocco e così, nonostante la nostra
stanchezza e l'incrocio con veicoli con luci di posizione molto
fantasiose,
si prosegue fino ad un posto di blocco nel nulla più assoluto, tra
Mizdah e Nasmah.
A
Leptis Magna tutto è imponente e al museo di Tripoli ci renderemo
ancora più conto (vedendo i mosaici e le statue tolte dal sito) come
dovevano essere il suo mercato, i due complessi termali, i fori, la
basilica e la fontana monumentale.
19
aprile 2007
- Ore 9 visita al Museo, i vari piani presentano la storia del paese
dalla preistoria alla rivoluzione di Gheddafi. Le parti romana e
greca sono le più interessati, ci sono anche reperti dell'Acacus ma
rendono di più nel loro ambiente naturale. Poi visita della Medina
(ci sono piaciute di più quelle marocchine) e della Moschea Gurgi.
Per pranzo, anche se il poliziotto non sembra molto contento, noi con altri andiamo a mangiare per conto nostro in un ristorante e, dopo
una sosta in una pasticceria, torniamo ai nostri mezzi. Ancora una
passeggiata poi alle 19 si va, con un pullmino, a mangiare pesce. La
caratteristica del posto è questa: il pesce lo compri in uno dei
tanti banchetti che circondano i ristoranti sul mare poi al
ristorante prescelto te lo cuociono alla griglia o fritto. Dopo gli
acquisti ci piazziamo a tavola e, in attesa del pesce, assaggiamo
qualche antipasto e una ciorba di pesce. Passiamo una bella serata
tutti assieme, domani le nostre strade si divideranno: tutti
torneranno a Tunisi per imbarcarsi mentre noi due continueremo il
viaggio fermandoci in Tunisia.
20
aprile 2007
- Ore 7 si parte, ci aspetta la visita di Sabratha: altro sito
romano. Non si rivela all'altezza di Leptis, c'è soprattutto un'aria
di abbandono e trascuratezza. L'unica parte ben tenuta è il teatro
anche se, secondo me, le parti restaurate stridono troppo con il
resto.
Dopo
quest'ultima visita ci avviamo al confine, alla dogana ancora file e
attese ma ce la caviamo in un paio d'ore. Poco prima di Ben Guerdane,
mentre il gruppo rimonta i CB, ne approfittiamo per salutare tutti e
puntare verso Jerba. L'avventura libica è finita, ora comincia
quella tunisina.
Ci mancherà sicuramente il gruppo, era piacevole essere in compagnia e viaggiare in carovana scambiandosi impressioni e battute ma anche riacquistare ritmi più lenti, a noi più congeniali, non sarà male.
Ci mancherà sicuramente il gruppo, era piacevole essere in compagnia e viaggiare in carovana scambiandosi impressioni e battute ma anche riacquistare ritmi più lenti, a noi più congeniali, non sarà male.
TUNISIA
Superata
Zarzis, con le sue casette bianche e passata la strada romana che
unisce l'isola di Jerba alla terraferma, arriviamo ad Aghir. Il
Centre Vacances dove abbiamo deciso di fermarci si trova subito
all'inizio della zona turistica (arrivando da El Kantara) carino,
sulla spiaggia e con sanitari puliti. Vogliamo fermarci qualche
giorno per riposarci un po' dopo le “fatiche” libiche.
22-23-24
aprile 2007
Sempre ad Aghir al Centre Vacances, tempo decisamente non bello,
comunque un po' in bici un po' con gli autobus locali giriamo
l'isola: Homt Souq il capoluogo, il suo souk con l'asta del pesce (i
banditori sono su una specie di tronetto e presentano i pesci
infilzati su uno spiedo) e il non entusiasmante forte Ghazi Mustapha.
Ci sono abitazioni molto belle, bianche con porte e infissi azzurri,
pozzi caratteristici e i tipici menzel; alcune donne sono ancora
vestite in modo caratteristico, drappeggiate nelle loro stoffe
bianche con bordo rosso e il tradizionale cappello di paglia, però
al collo hanno ... il telefonino.
Per
andare a Metameur facciamo la strada più panoramica (C207) su e giù
per le colline e a Ben Kheddache facciamo rifornimento gasolio da un
distributore piuttosto primitivo. Il giro di oggi è stato molto
soddisfacente, in più abbiamo incontrato persone molto gentili che
ci hanno dato informazioni spontanee e saluti sinceri senza tentare
di venderci nulla com'è accaduto invece in altri posti. Alle 18
arriviamo a Metameur e parcheggiamo nel cortile del Café Metameur
(da Hashim), siamo all'interno di un ksar del XVII sec.; nello
spiazzo fanno parcheggiare i camper e nelle ghorfas hanno ricavato
alcune camerette che affittano. Ceniamo con un couscous cucinato
dalla moglie di Hashim, molto casalingo e quindi ottimo. Il tempo è
ancora nuvolo, peccato una notte stellata avrebbe coronato la
giornata.
27
aprile 2007 Lasciamo
le ghorfas e dirigiamo verso Gabes, non troviamo il Carrefour ma un
supermercato Promos dove comunque facciamo rifornimento di acqua,
carne e formaggi. Nel primo pomeriggio siamo a Matmata, visitiamo
alcune case troglodite compresa Sidi Driss (il set di Guerre
Stellari) e le Musée Berber (esposizione di arredamento e utensili
quotidiani in una casa troglodita). Ci spostiamo a Tamezret villaggio
costruito in pietra anziché scavato come Matmata; sostiamo per la
notte, in tutta tranquillità, nella piazzetta ai piedi del borgo.
28
aprile 2007
Oggi abbiamo intenzione di provare se effettivamente la strada per
l'oasi di Ksar Ghilane è percorribile con il camper; secondo alcuni
resoconti di viaggio sembra possibile mentre altri dicono che
l'ultimo tratto è ancora una pista: non resta che provare. Dopo una
ventina di km da Tamezret troviamo il bivio per l'oasi e iniziamo a
percorrere la “pipeline road”. Strada asfaltata abbastanza buona,
ovviamente rettilinea, con continui saliscendi e guadi in secca,
troviamo solo qualche lingua di sabbia che copre parte della
carreggiata.
Superiamo il posto tappa di Bir Soltane (c'è solo un café) e dopo
due ore circa arriviamo al termine dell'asfalto nei pressi di un
micro villaggio. Ancora poca strada sterrata e troviamo il campeggio
El Biben e ... sorpresa non siamo gli unici matti: c'è già un
camper di Roma e in serata arriverà anche un altro equipaggio
italiano. Il campeggio ha ottimi servizi e volendo fa anche
ristorante. Nel pomeriggio ci avviamo a piedi, attraverso la
palmerie, verso la famosa sorgente; sono 2 km ma dal villaggio
sarebbero anche meno. Avvicinandoci alla sorgente cominciano i segni
del grande flusso di turisti: campeggi di tende, negozietti, la
sorgente è più che altro una pozza circondata da baretti con brutte
sedie di plastica. Sarà che abbiamo appena visto i Laghi Ubari in
Libia ma siamo un poco delusi.
30
aprile 2007
Lasciamo il campeggio e tornati al bivio con la C105 dirigiamo verso
Douz, strada più trafficata ma sempre monotona. Sosta al camping
Desert Club ci sono ancora le tracce delle forti piogge della
settimana scorsa, ottimi servizi, lavatrice compresa.
1°maggio
2007
Giriamo per Douz in bici poi visitiamo il Musée du Sahara: molto
interessante per capire gli usi delle varie tribù che abitavano la
zona. Pomeriggio in bici nella Palmerie, ci si potrebbe
tranquillamente perdere tanto è vasta.
2
maggio 2007
Lasciamo Douz direzione Kebili e Tozeur ma passando da El Faouar:
paesaggio di dunette e piccoli chott (laghi salati), villaggi
sperduti e piccole oasi. A Kebili sosta al Magazin Général per
acquisto viveri, sul retro vendono anche birra e vino locali. Dopo
pranzo iniziamo l'attraversamento del Chott el Jerid: il sole è
velato e il cielo lattiginoso. Il grande lago salato è uno spettacolo: sulla nostra destra l'acqua è rossastra e a sinistra ha
toni più grigi, l'orizzonte si perde nel nulla e la strada sembra
precipitare nel vuoto. Viaggiamo in un miraggio ovattato con le
narici invase da un inconfondibile odore di...salamoia! Poi il Chott
finisce e arriviamo a Tozeur, al camping Les Beaux Reves all'ombra
delle palme. Nel tardo pomeriggio, passato un po' il caldo, con le
bici andiamo fino alla vecchia Medina Ouled el Hadef.
3
maggio 2007
In bici fino al Belvedere con vista sulla Palmerie e sulla città poi
Musée Dar Charait: riproduzione di un palazzo con collezioni
gioielli, vasellame, costumi. Peccato che quasi tutte le didascalie
siano solo in arabo.
4
maggio 2007
Giornata dedicata alle oasi di montagna: iniziamo con Chebiza:
visita al villaggio abbandonato, al canyon e alla sorgente,
5
maggio 2007
Approffittiamo della giornata di intermezzo per andare a Gafsa, sosta
in centro, acquisti al Magazin Général, visita alle Piscine Romane
(vuote) poi col camper fino a El Guettar zona molto verde ai piedi
delle montagne dove sostiamo per il pranzo. Nel pomeriggio torniamo a
Metlaouri dove sostiamo per la notte ancora davanti alla stazione.
6
maggio 2007
Dopo le 9 cominciano ad arrivare altri mezzi: jeep e bus, alle 10 il
piazzale è strapieno. Il treno (classe 1910, in legno
con intarsi e salette con poltrone) parte alle 10 e 30, è molto affollato e
qualcuno è costretto a viaggiare in piedi. Le gole appaiono ben
presto e, nonostante la giornata uggiosa, offrono un bello
spettacolo. Dopo poco più di un'ora siamo di ritorno, pranzo e poi
ancora in marcia, vogliamo andare alle isole Kerkennah e prima
visitare la medina di Sfax. Arriviamo a Sfax nel pomeriggio e, dopo
esserci informati per i traghetti, iniziamo a cercare un posto per
sostare fino all'indomani. Il parcheggio vicino a Bab Diwan andrebbe
bene ma il parcheggiatore dice che dovremmo mettere le bici
all'interno (!!) per non avere problemi nella notte. Cerchiamo allora
un parcheggio custodito, ce ne indicano uno in una traversa di Avenue
18 Janvier. E' all'interno di un condominio, i posteggiatori si
consultano poi, per 10 dinari, ci assicurano completa sorveglianza
per tutta la notte. Visitiamo la Medina ancora piuttosto autentica
(puzze comprese) con un grande caratteristico mercato coperto con
pesce, verdure e spezie di tutti i generi. Torniamo al camper che
troviamo ancora sotto sorveglianza, sorveglianza che davvero
continuerà tutta la notte. Peccato che gli amici del nostro
guardiano vengano a tenergli compagnia (anche con l'autoradio
accesa), alle 3 non ne possiamo più e gli spieghiamo che vorremmo
dormire... si stupisce ma si adegua e finalmente riposiamo.
7
maggio 2007
Alle 10.30 prendiamo il traghetto per le Kerkennah in poco più di
un'ora siamo a Sid Youssef, attraversiamo la prima isoletta, piatta e
con molte palme assomiglia molto a Jerba; ci fermiamo per sosta
pranzo, con le ruote quasi a bagno nel mare, appena superata la
strada romana che collega le due isole. Pomeriggio in esplorazione
dell'Ile Chergui, ci sono molti posti carini in riva al mare, le
acque sono molto ma molto basse, quasi impossibile nuotare.
Raggiungiamo il porto di pesca di El Attaya: tantissime barche,
barchette e cataste di gargoulettes (recipienti di terracotta usati
per la pesca del polpo). Terminiamo il nostro primo giro a Remla il
capoluogo, cerchiamo una carta dell'isola e nella piccola cartoleria
del paese ci fanno una fotocopia dell'unica che hanno. Sostiamo per
la notte nella via che scende al mare, vicino alla stazione di
polizia. Cena al ristorante Al Jazira dove proviamo le specialità
locali: zuppa piccante di polpo e branzini.
8
maggio 2007
Giri in giro per l'isola El Kattarine, Kreitan, Port Kreitan posti
molto semplici, paesini di poche case con gente gentile e sorridente.
Acquisto pesce al porto direttamente dai pescatori che si offrono
anche per cucinarlo, ma preferiamo cuocercelo e mangiarlo sostando in
una comoda spiaggetta. Infatti, percorrendo brevi tratti sterrati,
si raggiungono belle spiaggie isolate dove è più facile arrivi un
pastore con le sue pecore che altri bagnanti. Per la notte torniamo a
Remla.
14
maggio 2007
Si va a Bulla Regia, strada tortuosa ma buona. La visita al sito
romano di Bulla si rivela molto interessante, le case sotterranee
costruite dai romani sono suggestive e veramente insolite. Hanno
colonne, mosaici, atrii con vasche: praticamente lo schema della casa
tradizionale romana riprodotto nel sottosuolo. I ricchi abitanti del
luogo avevano due case una esterna per l'inverno e una sottoterra per
l'estate. Data la giornata afosa ne possiamo anche apprezzare
l'ottimo isolamento termico.
Mentre pranziamo nel parcheggio del sito
si scatena il vento. Ovviamente è subito un turbinio di sabbia
finissima che si insinua ovunque. Spostamento sulla costa a Tabarka
dove parcheggiamo al Port de Plaisance pagando regolare sosta come
fossimo un “bateau”. Giro in paese, passeggiata fino alla
formazione rocciosa Les Aiguilles e al Forte Genovese. La cittadina è
abbastanza turistica ma sul momento non c'è molto movimento, in giro
solo gente del luogo soprattutto uomini. Come nella maggior parte dei
posti finora visitati (ad eccezione delle Kerkennah) nei negozi e nei
mercati sia i venditori che gli acquirenti sono uomini e a volte si
ha l'impressione che la popolazione femminile sia inesistente.
Personale sensazione di inquietudine, già provata in Marocco.
16
maggio 2007
Ancora un giornata con tempo molto variabile. Decidiamo di spostarci
a Tunisi, prima però facciamo un giro verso Cap Blanc e poi
esploriamo la costa a est di Bizerte, percorso deludente: a Raf Raf
c'è una bella spiaggia ma il paese è bruttino con una notevole
esplosione edilizia. Sosta pranzo a Ghar El Melh, un po' disturbati
dai ragazzini che continuano a bussare... La strada per Tunisi è
ovviamente trafficata, ci sono anche molti lavori in corso e
conseguenti deviazioni. Sosta al Carrefour di La Marsa, poi rapido
giro a Cartagine ma senza trovare posti sosta soddisfacenti,
decidiamo di andare ancora avanti verso Hamman Lif o Bordj Cedria
dove dovrebbe esserci un campeggio. Vi risparmio il racconto dei giri
e rigiri per arrivarci, persino a 100 metri dal posto abbiamo trovato
chi non ne conosceva l'esistenza ed ogni persona interpellata ci
indirizzava verso qualche hotel! Finalmente arriviamo, per pura
testardaggine, al campeggio La Pinede, ombroso ma con servizi
essenziali.
17
maggio 2007
Il maltempo imperversa e noi ci dedichiamo alla ... cultura:
prendiamo il treno per Tunisi e poi il metrò fino al Museo del
Bardo.
Visita interessantissima, secondo noi imperdibile. Passiamo
ore a stupirci e ad ammirare i tesori che contiene, già il solo
palazzo meriterebbe la visita. Prima di rientrare facciamo un rapido
giro nella Medina, torneremo fra qualche giorno con più calma.
18
maggio 2007
Oggi il tempo non è eccezionale ma almeno non piove, si va verso
Capo Bon. Sosta a Kourbous graziosa cittadina termale dove ci
concediamo un bagno con Jacuzzi e un bel massaggio. Dopo Korbous
lasciamo il mare che ritroviamo a El Haouaria, le Grotte Romane (cave
di pietra) sono chiuse per inagibilità, proseguiamo mentre il tempo
migliora e arriviamo in serata a Kerkouane, il sito punico. E' chiuso
ma domani mattina riapre quindi sostiamo nel parcheggio vicino al
piccolo museo.
19
maggio 2007
Visita al sito, è un po' trascurato e bisogna girarlo con calma e
con una cartina per orientarsi fra i resti dell'antica città.
Particolari sono le vasche e i vari semicupi colorati di rosso che
erano l'equivalente punico dei bagni pubblici romani.
Nel
museo ci sono pochi reperti ma ci sono alcuni gioielli molto belli e
raffinati. Lasciato il sito di Kerkouane, seguendo un breve sterrato,
ci piazziamo in riva al mare poco prima di Kelibia. Non c'è
praticamente nessuno, solo una lunghissima spiaggia di sabbia
finissima e compatta, purtroppo ci sono molti detriti di plastica
portati dal mare.
Nel
pomeriggio arrivano alcuni ragazzi e poi una camionetta della Garde
Nationale: chiedono i documenti ai ragazzi e poi anche a noi (è la
prima volta che succede) poi domandano se intendiamo fermarci anche
di notte. Rispondiamo che se c'è un campeggio vicino ci andremo più
che volentieri, secondo loro ce n'è uno più avanti verso Kelibia.
Ci spostiamo ma, arriviamo al paese senza trovare nulla. Dietrofront
e poi, dopo il posto dove eravamo fermi, quindi dalla parte opposta a
quella indicataci, vediamo un cartello con l'indicazione Centre de La
Jeunesse. Un paio di km di strada sterrata e arriviamo in una bella
pineta attrezzata con blocchi sanitari: ci sono diverse tende e
comodi posti per il camper. Il mare e la spiaggia sono a pochi passi
non potevamo sperare di meglio. Le tende sono occupate da americani e
relative famiglie che, a quanto pare, lavorano all'ambasciata e così
ci spieghiamo i controlli in spiaggia e la presenza di un'auto con
due uomini di guardia che ferma chiunque arrivi al campeggio!
20
- 21 maggio 2007
Passiamo il tempo tra passeggiate sulla spiaggia, nuotate (acqua
piuttosto freddina ma limpidissima) e letture. Per i rifornimenti
viveri non c'è problema: al mattino ci sono i pescatori che ritirano
le reti (quindi acquisti di pesce più che fresco) e il responsabile
del campeggio ci porta gentilmente il pane dal paese. L'unica pecca
del posto è che, andati via gli americani, siamo rimasti solo noi e
il guardiano notturno e... i cani che, forse sentendosi soli,
abbaiano tutta la notte.
Campeggio Auberge della Jeunesse, molto carino e curato, sul retro un
cancello dà direttamente in spiaggia. Tiriamo giù le bici e
facciamo un primo giro in paese soprattutto per acquisti viveri
(supermercato Monoprix e pasticceria).
28
maggio 2007
Dopo una notte di pioggia e vento decidiamo di fare ancora un pò di
strada seguendo la costa verso Sousse. Scendiamo fino a Pont el
Kantaoui che non ci è piaciuto molto: è un posto troppo finto per i
nostri gusti. Risaliamo e sostiamo a Hergla su una spiazzo molto
panoramico sul mare, l'acqua ha un colore molto invitante e
nonostante sia piuttosto freddina ci godiamo ancora un bagno. Nel
pomeriggio puntatina all'interno con sosta notte a Zaghouan,
tranquillo centro agricolo.
29 maggio 2007 Percorriamo la strada C133 e poi la P31 verso Tunisi e strada facendo ammiriamo i resti dell'imponente acquedotto romano che da Zaghouan portava l'acqua a Cartagine. Superiamo Tunisi (ci torneremo solo poco prima della partenza) e andiamo a Sidi Bou Said, sosta a pagamento nei pressi del Port de Plaisance vicino alla spiaggia. Nel pomeriggio saliamo lungo la scalinata che porta in paese ammirando le belle vedute sul porto e il mare verdazzurro. Il percorso è un po' trascurato ma le coppiette che sostano qua e là non sembrano ovviamente farci caso. Il paese, benché molto turistico, è decisamente bello: ogni vicolo offre begli scorci sul mare. Sulla piazzetta molti negozi di souvenirs e il fotografatissimo Café des Nattes. Noi preferiamo sostare al Café des Délices che ha una bellissima vista sulla baia. Visitiamo poi Il Museo Dar El Annabi, palazzo del XVIII sec., abitato fino a poco tempo fa, ha belle stanze, cortili e terrazze con gli arredi originali.
Dalla
terrazza più alta si vede tutta la baia, Cartagine, Tunisi e
all'orizzonte il Monte Bou Kornine e l'inizio della Penisola di Capo
Bon.
30
maggio 2007
Oggi giornata dedicata a Cartagine, cercheremo di fruttare il più
possibile il biglietto giornaliero cumulativo per i vari siti
(altrimenti che liguri saremmo!) Iniziamo dalle Ville e dal Teatro,
niente di eccezionale è tutto ricostruito; poi la Collina di Byrsa:
passeggiata nel sito attraverso i pochi resti punici, splendida la
vista sul mare e interessante il museo (soprattutto per i reperti
punici mentre i mosaici non eguagliano quelli del Bardo). Torniamo
verso il mare e visitiamo le Terme di Antonino, ne restano ormai solo
le fondamenta ma, facendo un po' di proporzioni, si può immaginare
cosa doveva essere. Altro spostamento, questa volta ai Porti Punici,
davanti al Museo Oceanografico. Per le visite della mattinata abbiamo
sempre parcheggiato senza problemi vicino ai vari siti. Nel
pomeriggio visita dell'antico bacino, anche qua ci vuole molta
immaginazione (aiutano un po' i due plastici: punico e romano) per
farsi un'idea dell'aspetto di un tempo. Con una breve passeggiata
raggiungiamo il sito del Tophet, macabra mostra di sepolture
sacrificali. Molto deludente si rivela la visita al cosiddetto Museo
Paleocristiano: la parte museale è chiusa e resta solo la
possibilità di gironzolare tra le rovine della Chiesa Bizantina.
Sosta notte al Porto Punico.
31
maggio 2007 Mattinata a La Marsa, sosta riva mare. Pomeriggio spostamento a
Tunisi, parcheggio a pagamento in Avenue Mohamed V. Giro nella Ville
Nouvelle, acquisti al Socopa di Avenue Bourguiba e visita fiera
dell'artigianato.
2
giugno 2007
Il fresco arriva ma fin troppo, infatti piove e pensare che volevamo
farci ancora un bagno africano. Invece andiamo al mercato coperto
dove ci consoliamo acquistando, con gli ultimi dinari, gamberoni e
fette di pesce nocciola. Passiamo la giornata in attesa della
partenza facendo quattro passi lungo mare tra uno scroscio d'acqua e
l'altro. Prima delle 20 andiamo al check in e poi ci piazziamo ai
cancelli della dogana in attesa dell'apertura. Alle 23 siamo
finalmente nella nostra cabina e la nave parte.
3
giugno 2007
Sosta a Palermo: si può sbarcare e quindi ne approfitteremo per
visitarla. Acquistiamo una cartina e, con l'aiuto di un gentile
palermitano conosciuto a bordo, ci organizziamo un giro di
ricognizione. Scarpiniamo per tre ore buone, la prima impressione è
molto positiva, quando verremo in Sicilia potremo girarla con calma.
Inizia a piovere, prima di salire a bordo, facciamo giusto in tempo a
prendere un paio di cannoli per il viaggio.
4
giugno 2007
Arrivo a Civitavecchia alle 7 e alle 8.30 siamo su strada diretti a
casa, sono già passati due mesi dalla nostra
partenza. Siamo molto soddisfatti del nostro viaggio: abbiamo potuto
ancora una volta conoscere luoghi e usanze diverse dalle abituali
allargando sempre più il nostro sguardo di viaggiatori.
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