10/03
Partenza nel tardo pomeriggio con sosta notte a Sanremo.
11/03
Autostrada da Bordighera a Frejus poi strada nazionale, passiamo da
Arles e facciamo sosta notte a Narbonne vicino Palais d'Expositions.
Molto vento.
12/03 Ancora
strada nazionale, passiamo frontiera Francia/Spagna a Le Perthus.
Autostrada poi N340 fino a Peniscola sosta vicino al porto. Paese
molto bellino, con casette bianche, arroccate sotto il castello, decorate con piastrelle azzurre.
13/03
Proseguiamo lungo la N340 e, superate Valencia e Alicante, facciamo
sosta a Torreveja in un parcheggio vicino al mare con altri equipaggi
francesi.
14/03
Continua la nostra strada verso il Marocco, superata Mazarron
passiamo ora più all'interno sotto la Sierra de la Almenara. Nel
pomeriggio torniamo sul mare per fermarci a Pulpì alla playa de
l'Entrevista.
16/03 Sempre
seguendo la N340 arriviamo a la Linea: siamo al confine con
Gibilterra, lasciamo il camper in un parcheggio a pagamento e
proseguiamo in bici. Giro della città: molto poco british nonostante
i bobbies e i doubles buses. Zona pedonale, mura, piazza delle
“casematte”. Ad Algeciras
acquistiamo i biglietti per l'indomani. Giro a Tarifa: castello e
fortificazioni sul mare. Sosta notte nel parcheggio di fronte al Club
Nautico. Km percorsi finora 2255.
Ad Asilah ci
fermiamo al camping As Saada, passeggiata lungo mare con vista onde
Atlantico poi purtroppo inizia a piovere! In campeggio troviamo una
coppia di italiani che sono sulla via del rientro, sono degli
habitués del Marocco e ci danno diverse informazioni.
19/03
Giornata variabile, ancora giri della Medina e pedalata lungo mare.
20/03
Spostamento a Salé con la pioggia a farci compagnia! Solo dopo
Kenitra (sosta per supermercato Géant) troviamo un po' di sole. Il
campeggio di Salé è vicino alla Medina tra la porta Bou Haja e la
porta el-Jermid (praticamente sotto quest'ultima). In serata ancora
pioggia.
22/03 Vista
la bella giornata tiriamo giù le bici e, dopo un giro al molo dove
partono le barchette che collegano Salè a Rabat, raggiungiamo via
terra Rabat fin sotto le mura della Kasbah des Oudayas. Prima di
entrare nell'antico quartiere fortificato facciamo un giro nei
Giardini Andalusi (meglio quelli di Granada), poi percorrendo la via
centrale arriviamo alla piattaforma del Semaphore per un bellissimo
panorama su Salè. La parte residenziale della Medina è elegante e
molto pulita in contrasto con la zona commerciale molto più caotica
e … variopinta. Tornati a Salè ci gustiamo un fritto di pesce in
uno dei ristoranti sulla spiaggia. Pomeriggio ancora in giro in
bicicletta seguendo le mura lungo la Mellah (quartiere ebraico).
23/03
Seguendo la strada costiera lasciamo Salè e dirigiamo verso El
Jadida dove visitiamo la Citè Portugaise complesso fortificato con
bastioni sul mare, testimonianza della fusione tra cultura marocchina
e portoghese. Visitiamo la famosa cisterna sotterranea molto
suggestiva ma che, a nostro parere, non può competere con quella ben
più incantevole di Istanbul. Sosta notte al Camping International.
24/03
Continuiamo il nostro viaggio seguendo la costa: paesaggio molto
particolare con lagune, campi coltivati e grandi dune. E' venerdì e
ci sono tantissime persone in giro. Superate Oualidia e Safi lasciamo
la costa e dirigiamo all'interno verso Marrakech. Sosta al parcheggio
cam
per vicino alla Moschea Koutoubia, pochi i servizi offerti ma è centralissimo mentre il campeggio vero e proprio è a 13 km. Verso sera ci avviamo verso il cuore di Marrakech: la piazza Djemaa-el- Fna che comincia appena ad animarsi. Giriamo un poco per i souk poi rientriamo sulla piazza e... la magia è già iniziata: scimmie ammaestrate, lettrici di carte, suonatori, incantatori di serpenti, venditori di spezie, d'acqua, di dolci nonché di ...dentiere e denti. E poi gente e traffici ovunque mentre carretti, moto, biciclette e calessini corrono freneticamente tra la confusione della piazza. Al centro ci sono i banchi di venditori di frutta secca, succhi d'arancia e i chioschi che cuociono carne, verdura e pesce. I meno invitanti sono quelli che offrono teste di pecora. Noi ceniamo con tajine di pollo e verdure.
25/03 Giornata di relax: passeggiata
nella kasbah poi un rilassante bagno di vapore e massaggio
nell'hamman di un riad (tradizionale casa marocchina con cortile
interno).
per vicino alla Moschea Koutoubia, pochi i servizi offerti ma è centralissimo mentre il campeggio vero e proprio è a 13 km. Verso sera ci avviamo verso il cuore di Marrakech: la piazza Djemaa-el- Fna che comincia appena ad animarsi. Giriamo un poco per i souk poi rientriamo sulla piazza e... la magia è già iniziata: scimmie ammaestrate, lettrici di carte, suonatori, incantatori di serpenti, venditori di spezie, d'acqua, di dolci nonché di ...dentiere e denti. E poi gente e traffici ovunque mentre carretti, moto, biciclette e calessini corrono freneticamente tra la confusione della piazza. Al centro ci sono i banchi di venditori di frutta secca, succhi d'arancia e i chioschi che cuociono carne, verdura e pesce. I meno invitanti sono quelli che offrono teste di pecora. Noi ceniamo con tajine di pollo e verdure.
Pranzo sul
camper e siesta in attesa che il caldo diminuisca. Nel pomeriggio
giro per palazzi, el Badi è chiuso e visitiamo così solo …il
grandioso el Bahia: è tutto un labirintico susseguirsi di cortili e
fontane, sale e giardini con stanze che vi si affacciano. Ci sono
parti più antiche con soffitti e pavimenti intarsiati e decorati
finemente infatti il nome del palazzo significa “splendore” ed
era destinato alle mogli ed alle concubine del Gran visir.
Attualmente non tutto il complesso è visitabile perché in parte
ancora adibito a palazzo reale e sede di uffici amministrativi.
Tramonto infuocato sullo sfondo del minareto della Moschea Koutoubia. Cena sulla terrazza di uno dei tanti ristoranti che si affacciano sulla piazza, osservando il suggestivo e curioso via vai sotto di noi, ci gustiamo un couscous royale e pastilla de poissons.
Tramonto infuocato sullo sfondo del minareto della Moschea Koutoubia. Cena sulla terrazza di uno dei tanti ristoranti che si affacciano sulla piazza, osservando il suggestivo e curioso via vai sotto di noi, ci gustiamo un couscous royale e pastilla de poissons.
26/03
Lasciamo Marrakech ci rimangono negli occhi le cime innevate che le
fanno da sfondo, la sua piazza caotica ma incredibilmente suggestiva
ed il tramonto di ieri sera con il sole tra le palme e il minareto.
Direzione Essaouira panorama di collinette aride, sassi e casette di
argilla, strade sterrate percorse da contadini su asinelli. Arrivati
a destinazione, data la penuria di indicazioni, troviamo solo al
secondo giro il Camping Magdoul e ci piazziamo all'ombra degli
eucalipti. Pomeriggio in bici al paese che dista circa 3km. Molto
carino con porto pieno di colorati pescherecci, una bella medina,
bastioni sul mare ed un bel lungomare. Cena in plein air ma l'aria
rinfresca subito e dormiamo con il piumino.
27/03
Giornata tra giri in bici e visita al paese: Medina, bastione Skala
de la Ville ammirando il mare con onde veramente impetuose. Acquisti
pane, verdura e pesce freschissimo.
28/03
Passeggiata lungo la spiaggia fino allo scoglio che sembra una torre
crollata, al ritorno dobbiamo guadare perché la marea è salita
parecchio. Cena in paese in uno dei piccoli ristoranti della piazza
Moulay Hassau che grigliano ogni tipo di pesce ma che rigorosamente
non servono vino.
29/03 –
30/3 – 31/03 Giri in bici in paese a fare acquisti (pesce al porto,
verdura e frutta al mercato vicino Bab Doukkala al lato opposto,
dolcetti nella Medina), passeggiate sui bastioni, nei vicoli della
Medina, lungo le dune della spiaggia. Giornate calde con serate
fredde e umide. Momenti passati ad ammirare il paesaggio sul mare, i
gabbiani “impazziti” sul porto o la meraviglia della nebbia che
copre la sabbia e rende tutto irreale. Non stiamo solo visitando questo
paese lo stiamo vivendo, anche se per poco.
1°/04 Scendiamo ad Agadir e ci sistemiamo in un nuovo campeggio. Fa
molto caldo e neppure nella semi ombra della nostra piazzola arriva
aria fresca, rimpiangiamo già Essaouira. Serata in plein air, sembra
ferragosto.
2/04 Giro in bici al souk, Agadir è una città molto nuova
ricostruita circa 40 anni fa dopo un terremoto e non ha nulla di
particolarmente attraente.
3/04 Spostamento nella vicina Tiznit. Il campeggio si trova a ridosso
delle mura rosse della Medina, molto più carino di quello di Agadir
con fiori e piante curate. Anche la cittadina è più interessante.
6/04 – 7/04 – 8/04 Il posto è carino e ce la prendiamo comoda:
cuciniamo, aggiorniamo il diario, osserviamo la spiaggia e le maree,
passeggiamo sulla battigia ai piedi dei grandi archi che il mare ha
formato scavando la scogliera e facciamo anche qualche bagno
nonostante l'acqua freddina.
9/04 Oggi scendiamo ancora più giù lungo la costa meta: Tan Tan.
Sosta a Sidi Ifni per acquisti al mercato settimanale, giretto per il
paese che fino a 50 anni fa era spagnolo, in una piazza c'è ancora
la chiesa spagnola. Superata Guelmin, paesaggio di collinette coperte
da fichi d'india, sostiamo per un breve pranzo on the road. Sosta notte a Guelmin, a fianco della Sureté Nationale, sotto pioggia scrosciante.
Continuiamo la monotona via arrivando a Tan Tan plage. Niente di particolare e quindi torniamo sui nostri passi.
Continuiamo la monotona via arrivando a Tan Tan plage. Niente di particolare e quindi torniamo sui nostri passi.
10/04 Tempo ancora incerto, saliamo verso il Col du Kerdous (1100m.)
troviamo anche un poco di nebbia. Arrivati in cima abbiamo ugualmente
un bel Tafraute e alle rocce di granito rosa che la circondano. Sistemazione
al campeggio Les Trois Palmiers poi passeggiata in paese: nel souk
vendono praticamente solo “babouches” (pantofole in cuoio
colorato). In giro, come sempre, molti uomini e pochissime donne. Vestite, sia le giovani che le anziane, con abiti neri dai bordi
coloratissimi.
panorama sulla valle. Pranzo poi si prosegue tra saliscendi di colline e collinette. Strada stretta ma percorribile, arriviamo a
panorama sulla valle. Pranzo poi si prosegue tra saliscendi di colline e collinette. Strada stretta ma percorribile, arriviamo a
11/04 Mattinata di lavori di routine poi passeggiata tra le rocce
multiformi in attesa del tramonto che dovrebbe rendere infuocato il
granito rosa che le compone. Incendio parziale a causa
delle nuvole.
12/04 Ancora una giornata trascorsa tra passeggiate, letture e giri
in paese. Passiamo la serata in compagnia di una coppia di camperisti
francesi interessata, come noi, a fare l'escursione in 4x4 del
circuito dell'oasi di Afella Ighir.
Rientriamo passando presso altre piccole oasi e gole con vista della valle di
Tafraute dall'alto e con lo sfondo del monte Adrar Mqorn (2300 m.).
Il giro, di quasi 150 km., è stato molto interessante ed abbiamo
potuto vedere una parte di territorio inaccessibile ai nostri mezzi.
Aperitivo con i francesi. Si parla ovviamente di viaggi e, visto che
stiamo facendo il tour del Marocco in senso inverso a loro, possiamo
scambiarci qualche dritta.
14/04 Lasciamo Tafraute direzione Agdz, in circa quattro ore
superiamo Taliouline e facciamo circa 200 km di strada molto panoramica ma,
tutta curve e tornanti, con saliscendi tra colline solcate da
profonde incisioni. Ogni tanto dai cucuzzoli intorno spuntano dei
ruderi, i villaggi sono rari ma, lungo la via, si incontra sempre
qualcuno a piedi o con il mulo e ti chiedi: ma quanto strada ha fatto
e da dove arriva? Sosta pranzo on the road poi si prosegue tra
paesaggi piuttosto desolati. Solo dopo Bou-Azzer il panorama cambia i
detriti verdazzurro della miniera di cobalto creano un forte
contrasto con il terreno rosso circostante. La strada migliora,
facciamo gli ultimi 190 km ed in tre ore siamo ad Agdz al campeggio
La Palmerie. Giro per la vecchia kasbah: ci sono più muri crollati e
ruderi che muri ancora su. Un paio di edifici, nonostante il degrado
subito, testimoniano ancora la passata bellezza. Il palmeto circonda
le mura e sarebbe molto bello se non fosse in parte utilizzato come
discarica. Tornati in campeggio ci rilassiamo in attesa della cena
che ci sarà servita sul camper. Ovviamente si tratta di ….tajine.
16/04 Dopo un rapido giro al mercato domenicale: verdura, frutta,
spezie, dromedari, pecore, vitelli e tutta la fattoria, partenza sul presto per
evitare il caldo.
17/04 Meta di oggi Boulmalne Dades e le sue Gorges. Strada piuttosto
rettilinea che in parte costeggia il lago formato dal Dades,
attraversiamo alcune cittadine e ci fermiamo per pranzo a El-Kelaa
nel parcheggio del mercato artigianale dove curiosiamo un po' tra
pugnali berberi, prodotti a base di rose e bigiotteria. Poi si entra
nella zona delle gole e si inizia a salire, lo spettacolo offerto
dalle varie rocce che hanno forme e colori differenti è molto suggestivo. Dopo
una serie di tornanti si arriva ad un belvedere che offre una vista
sulla valle da mozzare il fiato. Sosta tè con acquisto braccialetti
berberi. Saliamo ancora fino a Msemir dove si ferma l'asfalto, lungo
il fiume orti e coltivazioni che, con perfetta simmetria, sfruttano
ogni angolo fertile tra rocce e strapiombi. Questa valle è una delle
cose più belle viste in Marocco. Torniamo all'inizio delle gole e ci
fermiamo all'Hotel Berbere de la Montagne dove si campeggia nel
giardino vicino al fiume.
18/04 Oggi scendiamo a Tinerhir al campeggio Le soleil nostra base per
visita gole Todra, carino con piazzole ampie e piscina.
19/04 Giornata in campeggio qualche lavoretto poi passeggiata e
piscina.
20/04 Oggi andiamo a piedi alla
Grande Gorge distante circa 5 km, strada in lieve salita tra palmeti
e villaggi arriviamo facilmente alla gorge circondata dalle alte
rocce e decidiamo di proseguire fino alla Petite Gorge camminando
lungo il corso del fiume in secca. Arriviamo all'Auberge Le Festival
dove pranziamo nella bella sala in pietra con salade
niçoise,
brochette de boeuf et de poulet, frites, olives, il tutto bevendo …
acqua. Tornati alla Grande Gorge le gambe si fanno sentire e così
rientriamo in taxi.
21/04
Giornata pigra tra piscina e passeggiate.
22/04
Dirigiamo verso Merzouga. Dopo Tineidad il paesaggio cambia molto, le
colline che sembrano fatte solo di sassi neri, lasciano il posto
prima ad ondulazioni di sabbia e poi a tantissimo verde, campi e
campi di cereali. Superiamo Erfoud e Rissani e, nonostante i cartelli
in parte cancellati, raggiungiamo Merzouga e l'Auberge Camping La
Tradition. Siamo proprio di fronte alla Grande Duna. Pranziamo poi,
davanti ad un bel tè, prendiamo accordi con il proprietario per fare
il giro che i francesi, conosciuti a Tafraute, hanno fatto pochi
giorni fa. Partiamo nel pomeriggio stesso con una Land Rover per il
giro esterno all'Erg Chebbi con panorami sia sulle dune che sul
territorio circostante: un piatto altopiano di origine vulcanica dove
ci sono solo pietre nere, proprio ben cotte!
23/04
All'alba tutti svegli, si torna sulla duna per il sorgere del sole.
Lo spettacolo, come ieri sera, è offerto più dai cambiamenti di
colore della sabbia, tra luci ed ombre, che dal sole in sé.
L'atmosfera è comunque magica. Il rientro avviene attraverso l'Erg
con una passeggiata di più di un'ora sul dromedario, molto
emozionante ma anche faticoso. Tornati al camper ci concediamo un bis
di colazione molto sostanzioso. Nel pomeriggio ci spostiamo all'oasi
di Meski alla Source Bleue. Molto vento ed acqua della piscina poco
invitante. Passeggiata lungo il fiume nel palmeto, tra canali di
irrigazione e coltivazioni; c'è anche una vecchia kasbah che si sta
… sciogliendo, chissà per quanto sarà ancora visibile? Notte di
pioggia.
26/04
Spostamento a Fès al camping International il più vicino alla
città. Riposo e lavoretti di routine.
27/04
In bus raggiungiamo la città. Giro per Fès el Bali: la Medina
medievale. Partiamo dalla Bab Bou Jeloud: la più bella decorata con
toni blu e ben presto scopriamo che anche questa medina, anche se più
intricata delle altre, si può girare anche senza guida. Ci sono dei
percorsi di colori differenti molto ben indicati che permettono di
raggiungere le principali piazze ed attrattive. Cominciamo seguendo
la linea blu dei souk e arriviamo alla piazza dove si lavorano ottone
e rame. Ovunque un via vai incredibile di gente e di asini che
trasportano ogni tipo di merce. Continuiamo con la linea rosa e poi
la verdazzurra fino alle famose concerie. Lo “spettacolo” è
quello già visto in molti documentari, certo dal vivo è molto più
penoso. L'odore non è poi così acre anche se probabilmente il
nostro olfatto è ormai esausto dopo un'intera mattinata tra i vari
effluvi della medina. Pranziamo al Vizir Palace, un ristorante in un
palazzo del XIV secolo con interno fastoso e ottima cucina: antipasti
di verdure di vario tipo e condimento, rotolini di riso agrodolci,
couscous e agnello alle prugne. Ancora a spasso nella medina e poi si
rientra in taxi.
28/04
Pomeriggio ancora medina, seguendo la linea verde (palazzi e
giardini). Percorso un po' monotono ed in una zona più degradata inoltre, essendo venerdì, molti luoghi sono chiusi; altri invece in completo sfacelo.
Visitiamo però Palais Jamai in stile moresco ben tenuto e
restaurato, dalla terrazza bellissima vista sui tetti di Fès.
29/04
Lasciamo Fès direzione costa mediterranea. Strada non male fino a
Taounate poi iniziano le buche e la strada disastrata. Attraversiamo
anche una zona poco raccomandabile
dove
le coltivazioni sono costituite principalmente da marjuana, bello il
paesaggio (pinete e ruscelli) ma venditori troppo assillanti. Verso
Targuist la strada migliora decisamente ed arriviamo infine al
campeggio Cala Bonita ad un km da Al Hoceima. Campeggio piccolo su
spiaggetta con i servizi più mal tenuti visti finora, un bel record.
01/05
Lasciamo il campeggio dopo aver salutato il gentile signore tedesco
che stamattina ci ha lasciato il pane fresco sul tavolino,
ringraziandolo con un po' di amaretti. Lungo il tragitto verso
Chefchaouen vediamo molti campi dove lavorano diverse donne con ampi
cappelli di paglia e uomini che arano con aratri tirati dai muli. Ci
sono però anche molti giovani uomini apparentemente in ozio lungo le
strade. La zona è sicuramente molto povera, in particolare la zona
dove eravamo è stata colpita pochi anni fa da un terremoto, come ci
ha raccontato una donna marocchina di Al Hoceima a cui lasciamo gli
ultimi abiti smessi portati con noi. La strada migliora dopo Bab
Besen (1600 m.) anche se, nei paesi che attraversiamo, è sempre uno
sterrato pieno di buche. A Targuist ci becchiamo, come all'andata, il
mercato e si procede a passo d'uomo. Il panorama si alterna tra
colline e boschi di pini e cedri, ci sono moltissimi fiori (sembrano
viole giganti e formano ampie chiazze di colore) all'orizzonte, sulle
montagne, si vede ancora un po' di neve. Sosta pranzo on the road.
Verso Chefchaouen la vegetazione cambia ci sono più sugheri ed
ulivi. Arrivati al campeggio Azilan ci sistemiamo sullo sterrato
“biguzzollo” destinato ai camper. Dalla descrizione del campeggio
sulla guida Lonely Planet ci aspettavamo un posto un po' più curato,
invece l'erba è alta e nei servizi manca la doccia calda (problemi
con il gas).

In un
piccolo negozio gustiamo una parente della nostra farinata (i
locali ne fanno una versione dolce condendola con il miele) poi
pranziamo, al fresco e all'ombra, in un locale molto caratteristico
di fronte alla piazzetta del vecchio caravanserraglio ora sede di
botteghe di artigianato.
Nel
frattempo il sole ci abbandona e dai monti inizia a calare un bel
nebbione. Rientro in taxi al campeggio dove finalmente è arrivato il
gas per l'acqua calda. Mentre ceniamo inizia a piovere...
03/05
Strada verso Tetouan, ancora un paesaggio molto bucolico. Nei campi e
per strada molte donne con i caratteristici cappelli di paglia che
portano fasci di paglia o di legna. Superata Tetouan facciamo un
tratto di costa verso Oued Laou: panorama con colline e scorci di
mare. Tutto molto coltivato, tante pecore e mucche, con piccoli
agglomerati di casette di mattoni di fango tra le quali spicca
qualche villotta. Sosta pranzo poi rientro verso Tetouan e rotta su
Martil con tempo ancora nuvolo-variabile. A Martil sostiamo al
campeggio … Martil piuttosto spartano ma vicino al paese, che è
piccolo con ancora qualche edificio dell'epoca spagnola: una chiesa
oggi biblioteca ed un fortino un po' trascurato. Passeggiata sul
lungomare, anche la pavimentazione avrebbe bisogno di una qualche
manutenzione. Sostiamo in un piccolo bar per un ultimo té alla menta
poi dopo acquisto pesce fresco e “pignatte” rientriamo.
05/04 In
bici raggiungiamo il porto per raggiungere in traghetto Cadice. Con
El Vapor arriviamo, bici comprese, in circa 40 minuti al porto di
Cadice. La città, con la sua atmosfera rilassata, ci piace subito
molto. La ammiriamo anche dall'alto salendo sulla Torre di ponente
dove un sistema di spiegazioni (anche in italiano) e foto permette
di apprezzare ancora di più il panorama orientandosi sulla vista
della città. In bici percorriamo poi tutto il perimetro della
penisola su cui poggia Cadice. Visitiamo il Castillo de S. Sebastian
e il Castillo de S.Caterina. Pranzo in Calle S.Francisco con chuleta
de cordero e calamares annaffiati da ottima cerveza.
Visita al museo civico: interessanti reperti fenici e romani, un gelato in Plaza de la Mina poi una foratura mette fine al nostro giro bici. Non troviamo nessuno per la riparazione e, noi furboni non siamo attrezzati, così una volta tornati a Puerto … camminiamo fino al campeggio.
Visita al museo civico: interessanti reperti fenici e romani, un gelato in Plaza de la Mina poi una foratura mette fine al nostro giro bici. Non troviamo nessuno per la riparazione e, noi furboni non siamo attrezzati, così una volta tornati a Puerto … camminiamo fino al campeggio.
Costeggiamo
le mura dell' Albayzin fino a Puerta Elvire e torniamo in centro
seguendo Calle Elvira dove, come in Calle Caldereria, troviamo molti
locali gestiti da marocchini e volendo potremmo ancora
mangiarci una tajine.
08/05 Oggi
si va a Valencia. Autovia A92 con deviazione involontaria verso
Almeria. Paesaggio molto brullo, primo tratto con vista Sierra Nevada
poi dopo Gradix (rivediamo le case-grotta) solo colline grigie.
Mentre il tratto della Sierra de Filabres prima di Almeria sembra un
paesaggio western (infatti di sono degli studios con tanto di
villaggio indiano e fortino). Proseguiamo ancora N344 e N430 fino a
Valencia. Anzi ad El Saler al campeggio … Valencia El Saler dotato
di piscina. Cena al villaggio: al ristorante Casa Pepe, ottima
paella e polpo alla gallega. Passeggiata fino al mare poi a nanna.
10/05
Giornata di viaggio in autovia (N340) verso la Francia, sosta notte
poco prima della Jonquera vicino al ristorante dove ceniamo.
11/05
Seconda tappa di trasferimento seguiamo la nazionale per Perpignan
(D900 poi A9), passiamo Narbonne e Beziers poi da Montpellier
scendiamo costeggiando l'Etang de l'Or con sosta pranzo a Carnon
Plage. Uno sguardo alle mura di Aigues Mortes ed agli stagni della
Camargue (la zona anche se già visitata meriterebbe ancora una sosta) da Salon entriamo in autostrada ormai siamo quasi a casa ...
Nessun commento:
Posta un commento