Marocco Spagna 2006

10/03/06-13/05/06 
10/03 Partenza nel tardo pomeriggio con sosta notte a Sanremo.
11/03 Autostrada da Bordighera a Frejus poi strada nazionale, passiamo da Arles e facciamo sosta notte a Narbonne vicino Palais d'Expositions. Molto vento.
12/03 Ancora strada nazionale, passiamo frontiera Francia/Spagna a Le Perthus. Autostrada poi N340 fino a Peniscola sosta vicino al porto. Paese molto bellino, con casette bianche, arroccate sotto il castello, decorate con piastrelle azzurre.
13/03 Proseguiamo lungo la N340 e, superate Valencia e Alicante, facciamo sosta a Torreveja in un parcheggio vicino al mare con altri equipaggi francesi.
14/03 Continua la nostra strada verso il Marocco, superata Mazarron passiamo ora più all'interno sotto la Sierra de la Almenara. Nel pomeriggio torniamo sul mare per fermarci a Pulpì alla playa de l'Entrevista.
15/03 Strada N341 poi N344, con deviazione per raggiungere il faro di Cabo de Gata. Superate Malaga e Marbella ci avviciniamo ad Algeciras e facciamo sosta notte al camping Chullera II dopo Estepona.
16/03 Sempre seguendo la N340 arriviamo a la Linea: siamo al confine con Gibilterra, lasciamo il camper in un parcheggio a pagamento e proseguiamo in bici. Giro della città: molto poco british nonostante i bobbies e i doubles buses. Zona pedonale, mura, piazza delle “casematte”. Ad Algeciras acquistiamo i biglietti per l'indomani. Giro a Tarifa: castello e fortificazioni sul mare. Sosta notte nel parcheggio di fronte al Club Nautico. Km percorsi finora 2255.
17/03 Oggi si prende il traghetto per il Marocco! Traversata veloce poi sbarco a Ceuta, controllo della Guardia Civil poi raggiungiamo il confine marocchino. Per i vari controlli e moduli ci vuole quasi un'ora ma tutti sono molto gentili e ciarlieri. Non si paga nessun visto ma lasciamo una mancia ad uno dei vari “aiutanti”. E' fatta siamo in Africa! Prima tappa Tetouan dove dobbiamo districarci un po' per raggiungere il parcheggio di Bab Tout (Porta Tout). Troviamo infatti diversi tipi che vorrebbero aiutarci ad andare … dove vogliono loro e farci da guida. Parcheggiamo poi facciamo un giro della Medina. Il primo impatto è notevole: ogni tipo di alimento e di mercanzia ma anche molto disordine e sporcizia. Il contrasto tra la grande piazza Hassuan II ed i vicini vicoli della Medina è molto forte. Moderna e luccicante la prima. Densa di passato ma squallida la seconda. Poco aver fatto pranzo sul camper partiamo alla volta di Asilah, attraversiamo una zona molto verde con pascoli, mucche, pecore … paesaggio forse poco africano.
Ad Asilah ci fermiamo al camping As Saada, passeggiata lungo mare con vista onde Atlantico poi purtroppo inizia a piovere! In campeggio troviamo una coppia di italiani che sono sulla via del rientro, sono degli habitués del Marocco e ci danno diverse informazioni.
18/03 Oggi bucato, poi giro in bici in paese, il tempo fa il matto: sole, vento, pioggia poi sole etc. Verso sera torniamo in paese a passeggiare tra le casette decorate in azzurro, viola e verde. Notte di pioggia intensa.
19/03 Giornata variabile, ancora giri della Medina e pedalata lungo mare.
20/03 Spostamento a Salé con la pioggia a farci compagnia! Solo dopo Kenitra (sosta per supermercato Géant) troviamo un po' di sole. Il campeggio di Salé è vicino alla Medina tra la porta Bou Haja e la porta el-Jermid (praticamente sotto quest'ultima). In serata ancora pioggia. 
21/03 Oggi visita della Medersa o Madrasa: la scuola coranica. Bell'edificio all'interno della Medina con particolari decorazioni di piastrelle colorate (zellij) e cedro intarsiato. Le cellette degli studenti di teologia coranica sono veramente minuscole. 
Un giretto nella zona souk della medina e poi rientriamo in campeggio per pranzare. Nel pomeriggio dopo un poco di pioggia torna il sole e noi rientriamo in città per continuare il giro del quartiere dei mercati. In ogni vicolo si aprono minuscole botteghe e si trova di tutto: laboratori artigianali, calzolai e sartorie accanto a friggitorie, negozi di dolci, pollerie e tantissimi banchi di pesce e ovviamente spezie coloratissime. Gli ambienti, eccetto che nei souk dei tessuti e dei gioielli, non sono molto curati né molto puliti. Dopo una sosta in un Ciber Cafè rientriamo.
22/03 Vista la bella giornata tiriamo giù le bici e, dopo un giro al molo dove partono le barchette che collegano Salè a Rabat, raggiungiamo via terra Rabat fin sotto le mura della Kasbah des Oudayas. Prima di entrare nell'antico quartiere fortificato facciamo un giro nei Giardini Andalusi (meglio quelli di Granada), poi percorrendo la via centrale arriviamo alla piattaforma del Semaphore per un bellissimo panorama su Salè. La parte residenziale della Medina è elegante e molto pulita in contrasto con la zona commerciale molto più caotica e … variopinta. Tornati a Salè ci gustiamo un fritto di pesce in uno dei ristoranti sulla spiaggia. Pomeriggio ancora in giro in bicicletta seguendo le mura lungo la Mellah (quartiere ebraico).
23/03 Seguendo la strada costiera lasciamo Salè e dirigiamo verso El Jadida dove visitiamo la Citè Portugaise complesso fortificato con bastioni sul mare, testimonianza della fusione tra cultura marocchina e portoghese. Visitiamo la famosa cisterna sotterranea molto suggestiva ma che, a nostro parere, non può competere con quella ben più incantevole di Istanbul. Sosta notte al Camping International.
24/03 Continuiamo il nostro viaggio seguendo la costa: paesaggio molto particolare con lagune, campi coltivati e grandi dune. E' venerdì e ci sono tantissime persone in giro. Superate Oualidia e Safi lasciamo la costa e dirigiamo all'interno verso Marrakech. Sosta al parcheggio cam
per vicino alla Moschea Koutoubia, pochi i servizi offerti ma è centralissimo mentre il campeggio vero e proprio è a 13 km. Verso sera ci avviamo verso il cuore di Marrakech: la piazza Djemaa-el- Fna che comincia appena ad animarsi. Giriamo un poco per i souk poi rientriamo sulla piazza e... la magia è già iniziata: scimmie ammaestrate, lettrici di carte, suonatori, incantatori di serpenti, venditori di spezie, d'acqua, di dolci nonché di ...dentiere e denti. E poi gente e traffici ovunque mentre carretti, moto, biciclette e calessini corrono freneticamente tra la confusione della piazza. Al centro ci sono i banchi di venditori di frutta secca, succhi d'arancia e i chioschi che cuociono carne, verdura e pesce. I meno invitanti sono quelli che offrono teste di pecora. Noi ceniamo con tajine di pollo e verdure.
25/03 Giornata di relax: passeggiata nella kasbah poi un rilassante bagno di vapore e massaggio nell'hamman di un riad (tradizionale casa marocchina con cortile interno).
Pranzo sul camper e siesta in attesa che il caldo diminuisca. Nel pomeriggio giro per palazzi, el Badi è chiuso e visitiamo così solo …il grandioso el Bahia: è tutto un labirintico susseguirsi di cortili e fontane, sale e giardini con stanze che vi si affacciano. Ci sono parti più antiche con soffitti e pavimenti intarsiati e decorati finemente infatti il nome del palazzo significa “splendore” ed era destinato alle mogli ed alle concubine del Gran visir. Attualmente non tutto il complesso è visitabile perché in parte ancora adibito a palazzo reale e sede di uffici amministrativi.
Tramonto infuocato sullo sfondo del minareto della Moschea Koutoubia. Cena sulla terrazza di uno dei tanti ristoranti che si affacciano sulla piazza, osservando il suggestivo e curioso via vai sotto di noi, ci gustiamo un couscous royale e pastilla de poissons.
26/03 Lasciamo Marrakech ci rimangono negli occhi le cime innevate che le fanno da sfondo, la sua piazza caotica ma incredibilmente suggestiva ed il tramonto di ieri sera con il sole tra le palme e il minareto. Direzione Essaouira panorama di collinette aride, sassi e casette di argilla, strade sterrate percorse da contadini su asinelli. Arrivati a destinazione, data la penuria di indicazioni, troviamo solo al secondo giro il Camping Magdoul e ci piazziamo all'ombra degli eucalipti. Pomeriggio in bici al paese che dista circa 3km. Molto carino con porto pieno di colorati pescherecci, una bella medina, bastioni sul mare ed un bel lungomare. Cena in plein air ma l'aria rinfresca subito e dormiamo con il piumino.
27/03 Giornata tra giri in bici e visita al paese: Medina, bastione Skala de la Ville ammirando il mare con onde veramente impetuose. Acquisti pane, verdura e pesce freschissimo.
28/03 Passeggiata lungo la spiaggia fino allo scoglio che sembra una torre crollata, al ritorno dobbiamo guadare perché la marea è salita parecchio. Cena in paese in uno dei piccoli ristoranti della piazza Moulay Hassau che grigliano ogni tipo di pesce ma che rigorosamente non servono vino.
29/03 – 30/3 – 31/03 Giri in bici in paese a fare acquisti (pesce al porto, verdura e frutta al mercato vicino Bab Doukkala al lato opposto, dolcetti nella Medina), passeggiate sui bastioni, nei vicoli della Medina, lungo le dune della spiaggia. Giornate calde con serate fredde e umide. Momenti passati ad ammirare il paesaggio sul mare, i gabbiani “impazziti” sul porto o la meraviglia della nebbia che copre la sabbia e rende tutto irreale. Non stiamo solo visitando questo paese lo stiamo vivendo, anche se per poco.
1°/04 Scendiamo ad Agadir e ci sistemiamo in un nuovo campeggio. Fa molto caldo e neppure nella semi ombra della nostra piazzola arriva aria fresca, rimpiangiamo già Essaouira. Serata in plein air, sembra ferragosto.
2/04 Giro in bici al souk, Agadir è una città molto nuova ricostruita circa 40 anni fa dopo un terremoto e non ha nulla di particolarmente attraente.
3/04 Spostamento nella vicina Tiznit. Il campeggio si trova a ridosso delle mura rosse della Medina, molto più carino di quello di Agadir con fiori e piante curate. Anche la cittadina è più interessante.
4/04 Giro in bici c'è il sole ma l'aria è fresca, andiamo alla famosa Source Bleu al centro della Medina non c'è più molta acqua (è stata canalizzata) ma un tempo serviva ad irrigare tutto intorno. Vediamo anche la Moschea (solo esterno) ed il suo particolare minareto con pali esterni per permettere la salita delle anime al cielo. Pedalata fuori da Bab Targa nella palmerie fino all'altra sorgente, quella ancora utilizzata dalle donne del posto come lavatoio. Pomeriggio a passeggio nel souk dei gioielli berberi.
5/04 Torniamo sulla costa, panorami molto belli con scogli particolari. Ci fermiamo a Legzira in un parcheggio a pagamento sopra la scogliera in compagnia di altri camper. C'è la possibilità di scaricare e di caricare acqua, per i rifornimenti passa un ragazzo alla sera: si possono ordinare pane, croissant e pesce. Per scendere alla spiaggia, dove ci sono alcuni ristoranti, c'è una lunga scalinata (235 gradini) Serata con tramonto e volo parapendii.
6/04 – 7/04 – 8/04 Il posto è carino e ce la prendiamo comoda: cuciniamo, aggiorniamo il diario, osserviamo la spiaggia e le maree, passeggiamo sulla battigia ai piedi dei grandi archi che il mare ha formato scavando la scogliera e facciamo anche qualche bagno nonostante l'acqua freddina.
9/04 Oggi scendiamo ancora più giù lungo la costa meta: Tan Tan. Sosta a Sidi Ifni per acquisti al mercato settimanale, giretto per il paese che fino a 50 anni fa era spagnolo, in una piazza c'è ancora la chiesa spagnola. Superata Guelmin, paesaggio di collinette coperte da fichi d'india, sostiamo per un breve pranzo on the road. Sosta notte a Guelmin, a fianco della Sureté Nationale, sotto pioggia scrosciante.
Continuiamo la monotona via arrivando a Tan Tan plage. Niente di particolare e quindi torniamo sui nostri passi. 
10/04 Tempo ancora incerto, saliamo verso il Col du Kerdous (1100m.) troviamo anche un poco di nebbia. Arrivati in cima abbiamo ugualmente un bel Tafraute e alle rocce di granito rosa che la circondano. Sistemazione al campeggio Les Trois Palmiers poi passeggiata in paese: nel souk vendono praticamente solo “babouches” (pantofole in cuoio colorato). In giro, come sempre, molti uomini e pochissime donne. Vestite, sia le giovani che le anziane, con abiti neri dai bordi coloratissimi.
panorama sulla valle. Pranzo poi si prosegue tra saliscendi di colline e collinette. Strada stretta ma percorribile, arriviamo a
11/04 Mattinata di lavori di routine poi passeggiata tra le rocce multiformi in attesa del tramonto che dovrebbe rendere infuocato il granito rosa che le compone. Incendio parziale a causa delle nuvole.
12/04 Ancora una giornata trascorsa tra passeggiate, letture e giri in paese. Passiamo la serata in compagnia di una coppia di camperisti francesi interessata, come noi, a fare l'escursione in 4x4 del circuito dell'oasi di Afella Ighir.
13/04 Partenza ore 9 con Marie-Claude e Joel ed un'altra coppia che sta in hotel. Prima sosta alle rocce dipinte, nel 1984 in rosso e blu, da un artista belga. Proseguiamo fino alle Gorges di Ait Mansour. Spettacolo di rocce rosse scavate dal torrente: forte contrasto con il verde dell'oasi sul fondo della piccola valle. Lasciata la jeep passeggiamo nel palmeto poi ancora a bordo, percorriamo km di strada sterrata e rocciosa avvistando qua e là piccoli borghi rurali arroccati. Alcuni abbandonati, altri ancora vissuti e ristrutturati. Lungo la strada scorgiamo donne e asinelli carichi di fieno. Altre donne con bambini le scorgiamo anche presso qualche rara pozza sorgiva intente al bucato. Anche qua sono coperte e velate, con abiti neri dai bordi sgargianti. Sosta pranzo in un villaggio dove all'ombra di un giardino gustiamo tajine di pollo e verdure poi un caffé speziato e l'immancabile té alla menta. Prima di mangiare, secondo l'usanza berbera, ci offrono acqua in un bacile per lavare le mani. L'usanza è di mangiare senza posate, ma per noi ci sono ovviamente. Fa molto caldo e le mosche sono un vero tormento, impossibili da scacciare. La casa dei nostri ospiti è in rifacimento possiamo così vedere come avviene la costruzione all'antica con mattoni di fango, canne e legno di palma. Le abitazioni costruite così risultano calde in inverno e fresche d'estate.
Rientriamo passando presso altre piccole oasi e gole con vista della valle di Tafraute dall'alto e con lo sfondo del monte Adrar Mqorn (2300 m.). Il giro, di quasi 150 km., è stato molto interessante ed abbiamo potuto vedere una parte di territorio inaccessibile ai nostri mezzi.
Aperitivo con i francesi. Si parla ovviamente di viaggi e, visto che stiamo facendo il tour del Marocco in senso inverso a loro, possiamo scambiarci qualche dritta.
14/04 Lasciamo Tafraute direzione Agdz, in circa quattro ore superiamo Taliouline e facciamo circa 200 km di strada molto panoramica ma, tutta curve e tornanti, con saliscendi tra colline solcate da profonde incisioni. Ogni tanto dai cucuzzoli intorno spuntano dei ruderi, i villaggi sono rari ma, lungo la via, si incontra sempre qualcuno a piedi o con il mulo e ti chiedi: ma quanto strada ha fatto e da dove arriva? Sosta pranzo on the road poi si prosegue tra paesaggi piuttosto desolati. Solo dopo Bou-Azzer il panorama cambia i detriti verdazzurro della miniera di cobalto creano un forte contrasto con il terreno rosso circostante. La strada migliora, facciamo gli ultimi 190 km ed in tre ore siamo ad Agdz al campeggio La Palmerie. Giro per la vecchia kasbah: ci sono più muri crollati e ruderi che muri ancora su. Un paio di edifici, nonostante il degrado subito, testimoniano ancora la passata bellezza. Il palmeto circonda le mura e sarebbe molto bello se non fosse in parte utilizzato come discarica. Tornati in campeggio ci rilassiamo in attesa della cena che ci sarà servita sul camper. Ovviamente si tratta di ….tajine.
15/04 Iniziamo discesa valle del Draa, paesaggio molto verde con tante piccole kasbah e ksar che si susseguono lungo il corso del fiume. Dopo Tamegroute appaiono le prime dune quelle di Tinfou. Proseguiamo fino a Mhamid dove finisce la strada asfaltata, l'ambiente è sempre più desertico con valli ricoperte di pietrisco nero ossidato dal sole (sotto infatti le pietre sono più rossicce) poi torniamo indietro per fermarci a Zagora al campeggio Les Jardins. Ci sono molti altri equipaggi ma nessun italiano. Si sta preparando una cena con spettacolo e stanno allestendo un forno di terra per cuocere il montone. Aderiamo subito all'iniziativa anche se io non mangerò montone. La cena è comunque molto ricca e ci sono insalate, couscous, frutta e dolci vari. Segue lo spettacolo con musica e danze locali, finale con falò sotto la luna. Occhi e palato sono deliziati, un po' meno le orecchie: per noi le loro musicalità risultano troppo ripetitive e martellanti.
16/04 Dopo un rapido giro al mercato domenicale: verdura, frutta, spezie, dromedari, pecore, vitelli e tutta la fattoria, partenza sul presto per evitare il caldo.
Percorriamo la strada del Tzi (passo) -n- tinififft con bellissime vedute sulle montagne e sulle gorges Saoun. Arrivati in cima (1693m) vediamo le montagne dell'Alto Atlante con ancora un poco di neve. Ouarzazate al campeggio municipale. Giro alla kasbah Taourit, visita della parte restaurata dall'Unesco. Il resto ancora abitato è molto desolante e mostra la misera condizione dei chi vi deve vivere. In campeggio ritroviamo due coppie conosciute a Tafraute.
17/04 Meta di oggi Boulmalne Dades e le sue Gorges. Strada piuttosto rettilinea che in parte costeggia il lago formato dal Dades, attraversiamo alcune cittadine e ci fermiamo per pranzo a El-Kelaa nel parcheggio del mercato artigianale dove curiosiamo un po' tra pugnali berberi, prodotti a base di rose e bigiotteria. Poi si entra nella zona delle gole e si inizia a salire, lo spettacolo offerto dalle varie rocce che hanno forme e colori differenti è molto suggestivo. Dopo una serie di tornanti si arriva ad un belvedere che offre una vista sulla valle da mozzare il fiato. Sosta tè con acquisto braccialetti berberi. Saliamo ancora fino a Msemir dove si ferma l'asfalto, lungo il fiume orti e coltivazioni che, con perfetta simmetria, sfruttano ogni angolo fertile tra rocce e strapiombi. Questa valle è una delle cose più belle viste in Marocco. Torniamo all'inizio delle gole e ci fermiamo all'Hotel Berbere de la Montagne dove si campeggia nel giardino vicino al fiume. 
18/04 Oggi scendiamo a Tinerhir al campeggio Le soleil nostra base per visita gole Todra, carino con piazzole ampie e piscina.
19/04 Giornata in campeggio qualche lavoretto poi passeggiata e piscina.
20/04 Oggi andiamo a piedi alla Grande Gorge distante circa 5 km, strada in lieve salita tra palmeti e villaggi arriviamo facilmente alla gorge circondata dalle alte rocce e decidiamo di proseguire fino alla Petite Gorge camminando lungo il corso del fiume in secca. Arriviamo all'Auberge Le Festival dove pranziamo nella bella sala in pietra con salade niçoise, brochette de boeuf et de poulet, frites, olives, il tutto bevendo … acqua. Tornati alla Grande Gorge le gambe si fanno sentire e così rientriamo in taxi.
21/04 Giornata pigra tra piscina e passeggiate.
22/04 Dirigiamo verso Merzouga. Dopo Tineidad il paesaggio cambia molto, le colline che sembrano fatte solo di sassi neri, lasciano il posto prima ad ondulazioni di sabbia e poi a tantissimo verde, campi e campi di cereali. Superiamo Erfoud e Rissani e, nonostante i cartelli in parte cancellati, raggiungiamo Merzouga e l'Auberge Camping La Tradition. Siamo proprio di fronte alla Grande Duna. Pranziamo poi, davanti ad un bel tè, prendiamo accordi con il proprietario per fare il giro che i francesi, conosciuti a Tafraute, hanno fatto pochi giorni fa. Partiamo nel pomeriggio stesso con una Land Rover per il giro esterno all'Erg Chebbi con panorami sia sulle dune che sul territorio circostante: un piatto altopiano di origine vulcanica dove ci sono solo pietre nere, proprio ben cotte!
Giro alle miniere abbandonate, il nostro autista/guida ci mostra i vari minerali dandocene vari campioni, ultima sosta in un sito ricco di fossili. Dopo quasi tre ore torniamo verso le dune dove ci aspetta il nostro cammelliere per condurci all'oasi dove dormiremo in tenda. Un quarto d'ora circa in sella al dromedario su e giù per le dune e si arriva al campo tendato. Le sistemazioni sono piuttosto spartane sono quindi contenta di aver portato i nostri sacchi a pelo. Saliamo sull'orlo della duna ad aspettare il tramonto osservando i cambiamenti di colore della sabbia. Appena buio torniamo alla tenda per cenare con l'immancabile tajine, cucinata dal cammelliere stesso. Buona anche se molto semplice, il resto della cena sono pane, olive e arance. Dopo cena ci sediamo nel buio completo a guardare le stelle, intorno a noi sono le voci degli altri turisti ed i bramiti dei dromedari, ogni tanto il guizzo di luce di una pila. Ci addormentiamo nella tenda al suono delle musiche ritmate dei piatti e dei tamburi.
23/04 All'alba tutti svegli, si torna sulla duna per il sorgere del sole. Lo spettacolo, come ieri sera, è offerto più dai cambiamenti di colore della sabbia, tra luci ed ombre, che dal sole in sé. L'atmosfera è comunque magica. Il rientro avviene attraverso l'Erg con una passeggiata di più di un'ora sul dromedario, molto emozionante ma anche faticoso. Tornati al camper ci concediamo un bis di colazione molto sostanzioso. Nel pomeriggio ci spostiamo all'oasi di Meski alla Source Bleue. Molto vento ed acqua della piscina poco invitante. Passeggiata lungo il fiume nel palmeto, tra canali di irrigazione e coltivazioni; c'è anche una vecchia kasbah che si sta … sciogliendo, chissà per quanto sarà ancora visibile? Notte di pioggia.
24/04 Tempo uggioso ci spostiamo per salire verso Fés e Meknes. Attraversiamo le gorge du Ziz con panorami di rocce rosse e palmeti nella valle; scorgiamo anche le acque azzurre della grande diga. Sosta pranzo a Midelt tempo ancora piovoso. Saliamo e scendiamo tra Alto e Medio Atlante, ai passi di Tagalm (1907 m.) e Zad (2178 m. ) ci becchiamo neve mista ad acqua che, in certi punti, fa proprio dei bei fiocconi. Poi, attraversata la foresta di cedri, nel tardo pomeriggio si arriva a Meknes. Troviamo facilmente il campeggio vicino alla sede della Fiera e dopo cena facciamo due passi fino al bordo del bacino di Agdal. Piuttosto suggestivo con le luci e le mura dell'antico palazzo - granaio che si riflettono sull'acqua.
25/04 In bici raggiungiamo la Medina e Bab El Mansour ed iniziamo così la nostra esplorazione. Il Museo della città è chiuso fino a maggio per allestimenti. Facciamo qualche acquisto poi visitiamo il Mausoleo di Moulay Ismail con sale decorate con stucchi e piastrelle, molto sfarzoso ma abbiamo visto di meglio in Andalusia. Cena di pesce speziato poi tè e dolcetti sulla piazza el-Hedim che come folclore ricorda Marrakech.
26/04 Spostamento a Fès al camping International il più vicino alla città. Riposo e lavoretti di routine.
27/04 In bus raggiungiamo la città. Giro per Fès el Bali: la Medina medievale. Partiamo dalla Bab Bou Jeloud: la più bella decorata con toni blu e ben presto scopriamo che anche questa medina, anche se più intricata delle altre, si può girare anche senza guida. Ci sono dei percorsi di colori differenti molto ben indicati che permettono di raggiungere le principali piazze ed attrattive. Cominciamo seguendo la linea blu dei souk e arriviamo alla piazza dove si lavorano ottone e rame. Ovunque un via vai incredibile di gente e di asini che trasportano ogni tipo di merce. Continuiamo con la linea rosa e poi la verdazzurra fino alle famose concerie. Lo “spettacolo” è quello già visto in molti documentari, certo dal vivo è molto più penoso. L'odore non è poi così acre anche se probabilmente il nostro olfatto è ormai esausto dopo un'intera mattinata tra i vari effluvi della medina. Pranziamo al Vizir Palace, un ristorante in un palazzo del XIV secolo con interno fastoso e ottima cucina: antipasti di verdure di vario tipo e condimento, rotolini di riso agrodolci, couscous e agnello alle prugne. Ancora a spasso nella medina e poi si rientra in taxi.
28/04 Pomeriggio ancora medina, seguendo la linea verde (palazzi e giardini). Percorso un po' monotono ed in una zona più degradata inoltre, essendo venerdì, molti luoghi sono chiusi; altri invece in completo sfacelo. Visitiamo però Palais Jamai in stile moresco ben tenuto e restaurato, dalla terrazza bellissima vista sui tetti di Fès.
29/04 Lasciamo Fès direzione costa mediterranea. Strada non male fino a Taounate poi iniziano le buche e la strada disastrata. Attraversiamo anche una zona poco raccomandabile dove le coltivazioni sono costituite principalmente da marjuana, bello il paesaggio (pinete e ruscelli) ma venditori troppo assillanti. Verso Targuist la strada migliora decisamente ed arriviamo infine al campeggio Cala Bonita ad un km da Al Hoceima. Campeggio piccolo su spiaggetta con i servizi più mal tenuti visti finora, un bel record.
30/04 Mattinata in paese dove troviamo un discreto mercato, pomeriggio passeggiata sulla scogliera, niente bagno acqua troppo fredda ed il tempo non è molto bello.
01/05 Lasciamo il campeggio dopo aver salutato il gentile signore tedesco che stamattina ci ha lasciato il pane fresco sul tavolino, ringraziandolo con un po' di amaretti. Lungo il tragitto verso Chefchaouen vediamo molti campi dove lavorano diverse donne con ampi cappelli di paglia e uomini che arano con aratri tirati dai muli. Ci sono però anche molti giovani uomini apparentemente in ozio lungo le strade. La zona è sicuramente molto povera, in particolare la zona dove eravamo è stata colpita pochi anni fa da un terremoto, come ci ha raccontato una donna marocchina di Al Hoceima a cui lasciamo gli ultimi abiti smessi portati con noi. La strada migliora dopo Bab Besen (1600 m.) anche se, nei paesi che attraversiamo, è sempre uno sterrato pieno di buche. A Targuist ci becchiamo, come all'andata, il mercato e si procede a passo d'uomo. Il panorama si alterna tra colline e boschi di pini e cedri, ci sono moltissimi fiori (sembrano viole giganti e formano ampie chiazze di colore) all'orizzonte, sulle montagne, si vede ancora un po' di neve. Sosta pranzo on the road. Verso Chefchaouen la vegetazione cambia ci sono più sugheri ed ulivi. Arrivati al campeggio Azilan ci sistemiamo sullo sterrato “biguzzollo” destinato ai camper. Dalla descrizione del campeggio sulla guida Lonely Planet ci aspettavamo un posto un po' più curato, invece l'erba è alta e nei servizi manca la doccia calda (problemi con il gas).
02/05 Al mattino il gas per l'acqua calda non c'è ancora, scendiamo in paese arrivando a piedi alla piazza centrale della Ville Nouvelle e subito dopo alla Medina: siamo contenti di aver fatto questa tappa perché il posto è molto particolare con colori stupendi. Giriamo per vicoli e piazzette, ci perdiamo volentieri nella piccola e variopinta medina. Ci sono vicoli dipinti di un azzurro abbagliante, ci fanno pensare ad una città di mare (tipo isole greche) e invece siamo in montagna.
In un piccolo negozio gustiamo una parente della nostra farinata (i locali ne fanno una versione dolce condendola con il miele) poi pranziamo, al fresco e all'ombra, in un locale molto caratteristico di fronte alla piazzetta del vecchio caravanserraglio ora sede di botteghe di artigianato.
Nel frattempo il sole ci abbandona e dai monti inizia a calare un bel nebbione. Rientro in taxi al campeggio dove finalmente è arrivato il gas per l'acqua calda. Mentre ceniamo inizia a piovere...
03/05 Strada verso Tetouan, ancora un paesaggio molto bucolico. Nei campi e per strada molte donne con i caratteristici cappelli di paglia che portano fasci di paglia o di legna. Superata Tetouan facciamo un tratto di costa verso Oued Laou: panorama con colline e scorci di mare. Tutto molto coltivato, tante pecore e mucche, con piccoli agglomerati di casette di mattoni di fango tra le quali spicca qualche villotta. Sosta pranzo poi rientro verso Tetouan e rotta su Martil con tempo ancora nuvolo-variabile. A Martil sostiamo al campeggio … Martil piuttosto spartano ma vicino al paese, che è piccolo con ancora qualche edificio dell'epoca spagnola: una chiesa oggi biblioteca ed un fortino un po' trascurato. Passeggiata sul lungomare, anche la pavimentazione avrebbe bisogno di una qualche manutenzione. Sostiamo in un piccolo bar per un ultimo té alla menta poi dopo acquisto pesce fresco e “pignatte” rientriamo. 
04/05 Tempo nuvoloso, partiamo direzione Ceuta. Breve giro a Cabo Negro (solo residence e villaggio Med). Sosta a Fnideq ultimo paese marocchino prima del confine spagnolo per ultimi acquisti e rifornimento gasolio. Poi passaggio veloce frontiera (con aiuto di piccole mance) e a Ceuta acquisto biglietti traghetto. Alle 15,30 (12,30 in Marocco) passiamo lo stretto: mezz'ora di tragitto. Sbarcati ad Algeciras dirigiamo verso Cadice, sosta al campeggio Las Dunas a Puerto S. Maria (prezzi ovviamente molto diversi da quelli marocchini: quasi 20€ ma anche i servizi offerti lo sono). Dopo cena gustiamo gli ultimi dolcetti di Chefchaouen, che buoni!
05/04 In bici raggiungiamo il porto per raggiungere in traghetto Cadice. Con El Vapor arriviamo, bici comprese, in circa 40 minuti al porto di Cadice. La città, con la sua atmosfera rilassata, ci piace subito molto. La ammiriamo anche dall'alto salendo sulla Torre di ponente dove un sistema di spiegazioni (anche in italiano) e foto permette di apprezzare ancora di più il panorama orientandosi sulla vista della città. In bici percorriamo poi tutto il perimetro della penisola su cui poggia Cadice. Visitiamo il Castillo de S. Sebastian e il Castillo de S.Caterina. Pranzo in Calle S.Francisco con chuleta de cordero e calamares annaffiati da ottima cerveza.
Visita al museo civico: interessanti reperti fenici e romani, un gelato in Plaza de la Mina poi una foratura mette fine al nostro giro bici. Non troviamo nessuno per la riparazione e, noi furboni non siamo attrezzati, così una volta tornati a Puerto … camminiamo fino al campeggio.
06/05 Partenza direzione Antequera e Granada (A382 e A92) tra ulivi, pascoli e vigne. Sosta pranzo on the road poi si arriva ad Antequera. Ricerca parcheggio non troppo lontano dal centro poi saliamo verso l'imponente fortezza. Bei panorami verso la valle e sulla città con i suoi campanili ma la Collegiata è chiusa. Passiamo l'Arco des Gigantes e riscendiamo purtroppo troviamo anche molte altre chiese chiuse e la città ci appare un po' spenta. Ci spostiamo verso Granada sotto un acquazzone con fiocchi e contro fiocchi, sosta al campeggio Sierra Nevada da cui si può raggiungere Granada con l'autobus. 
07/05 Risveglio con sole, con il bus andiamo in centro a rivedere la splendida città: Calle Reyes Catolicos, Cattedrale e Capilla Real, Plaza Santa Ana poi seguiamo il corso del torrente Darro fin sotto la splendida Alhambra (già visitata in un caldissimo giorno d'agosto), giro dell'Albayzin: l'antico quartiere moro dove pranziamo con un gustoso piatto di robo de toro al vino tinto (niente da invidiare alla coda alla vaccinara) e lomo (maiale) al roquefort … per smaltire saliamo al Mirador San Nicolas che offre belle vedute sull'Alhambra e sulla città con la Sierra Nevada a fare da sfondo. 
Costeggiamo le mura dell' Albayzin fino a Puerta Elvire e torniamo in centro seguendo Calle Elvira dove, come in Calle Caldereria, troviamo molti locali gestiti da marocchini e volendo potremmo ancora mangiarci una tajine.
08/05 Oggi si va a Valencia. Autovia A92 con deviazione involontaria verso Almeria. Paesaggio molto brullo, primo tratto con vista Sierra Nevada poi dopo Gradix (rivediamo le case-grotta) solo colline grigie. Mentre il tratto della Sierra de Filabres prima di Almeria sembra un paesaggio western (infatti di sono degli studios con tanto di villaggio indiano e fortino). Proseguiamo ancora N344 e N430 fino a Valencia. Anzi ad El Saler al campeggio … Valencia El Saler dotato di piscina. Cena al villaggio: al ristorante Casa Pepe, ottima paella e polpo alla gallega. Passeggiata fino al mare poi a nanna.
09/05 Giornata di sole, con il bus in poco più di 20 minuti siamo a Valencia vicino alla Estacion del Norte (Stazione Nord) edificio molto bello dei primi novecento con biglietteria e ingresso ancora originali e belle decorazioni interne di ceramiche e mosaici. Pochi passi e siamo in centro: Piazza del Mercato con il Mercato Coperto situato in un altro bell'edificio del novecento dove non mancano svariati tipi di alimenti, molto stuzzicante. Visita della Lonja de la Seda (Seta) splendido esempio di stile gotico fiammeggiante. Rapido giro al Museo delle Belle Arti ci soffermiamo più che altro al 3° piano (ottocento e impressionisti). Una “horchata” (bevanda tipica valenciana a base di succo di papiro) poi pranzo in orario … spagnolo quasi alle 15 al self service “En Bandeja”. Rientro in campeggio a goderci un po' di relax in piscina.
10/05 Giornata di viaggio in autovia (N340) verso la Francia, sosta notte poco prima della Jonquera vicino al ristorante dove ceniamo.
11/05 Seconda tappa di trasferimento seguiamo la nazionale per Perpignan (D900 poi A9), passiamo Narbonne e Beziers poi da Montpellier scendiamo costeggiando l'Etang de l'Or con sosta pranzo a Carnon Plage. Uno sguardo alle mura di Aigues Mortes ed agli stagni della Camargue (la zona anche se già visitata meriterebbe ancora una sosta) da Salon entriamo in autostrada ormai siamo quasi a casa ...

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